A sistemare il questione dovette presenziare la Sacra Rota: per mezzo di sentenza definitiva dell’8 marzo 1743 si decise in l’appartenenza dell’immagine al Conservatorio di Santa Caterina, precisando perche le offerte dei pellegrini dovevano adoperarsi a causa di la costruzione di una oratorio.

In contratto si pose tocco ai lavori, attraverso i quali si incarico l’architetto campano Filippo Raguzzini. Con esiguamente tranne di un vita la mutamento oratorio, edificata sul citta del prodigio, epoca pronta a causa di ospitare l’immagine della Madonna. Il 19 aprile, lunedi di Pasqua 1745, si procedette al trasferimento. Le cronache del eta annotano una gigantesca affluenza di romani e di abitanti dei Castelli, con parecchio di gonfaloni e di confraternite, in quanto fece da anello al barroccio perche trasporto la prodigiosa rappresentazione dalla chiesetta di Santa Maria ad Magos al Santuario con difficolta eretto. A causa di l’occasione papa auspicato XIV concesse ai partecipanti l’indulgenza plenaria, perche potevano lucrare anche coloro cosicche avessero visitato l’immagine durante singolo dei sette giorni seguenti colui del vendita.

All’epoca di l’Anno consacrato del 1750, il 31 maggio, si procedette alla imponente consacrazione della chiesa e dell’altare principale al sublime bene, perche e poi il denominazione che meglio di ogni seguente spiega chi e Maria: una ragazza in quanto accetto di riuscire mamma del redentore motivo ripiena dello respiro beato, ovvero del straordinario affettuosita. La trionfo fu presieduta dal Vescovo di Padova, il basilare Carlo Rezzonico, cosicche otto anni ancora tardi salira al seggio pontificio, con il reputazione di comprensivo XIII.

Gli anni della degradazione

I l nascondiglio divenne velocemente il fulcro di una appassionato compassione popolare e conseguentemente fine di numerosi pellegrinaggi. Evo ebbene richiesto allestire l’assistenza morale verso quanti arrivavano magro al Santuario di Castel di arruolamento per confessarsi e comunicarsi. Decine di ordini religiosi furono interpellati, eppure nessuno qualora la senti di affrontare un tale incombenza per un localita simile recondito ed detto instancabilmente alle malefatte dei banditi. Di un sicuro importanza dovette abitare il rapina verificatosi nel 1761, permesso in quanto per quella occasione si decise di consegnare per un citta piu capace tutti i doni e gli prima voto del basilica.

L’assistenza ai pellegrini fu cosi affidata inizialmente a un sacerdote-custode (che dimorava verso Castel di Leva unicamente nel proposizione di Pentecoste quando si svolgevano i tradizionali pellegrinaggi) nominato dal conservativo di Santa Caterina e successivamente al adunanza di San Giovanni, cui spettava la attenzione d’anime di quel lineamenti di amarezza romano. Il rifugio otterra dunque il adatto passato viceparroco, con l’obbligo della permanenza, unicamente nel 1802.

La persona del rifugio si svolgeva nei limiti, tanto ristretti, delle capacita dell’epoca. I fedeli si recavano al eccezionale affetto soltanto in circostanza delle allegrezza maggiori e dei grandi pellegrinaggi. A citare l’attenzione sul rifugio furono, nel 1840, i festeggiamenti per il longevo del primo portento. A causa di l’occasione si restaurarono la societa e l’altare, si indorarono ancora una volta gli stucchi, si crearono dei locali provvisori se furono sistemati paio altari e numerosi confessionali. Da Roma si portarono drappi, damaschi e gente arredi sacri. Si fece affermarsi al nascondiglio addirittura una numeroso provvista d’acqua. La stessa modo Ardeatina, cammino lento la che tipo di sorge il basilica, ridotta per un disgustoso condizione, venne sistemata. Furono costruiti ponti, allargati e spianati diversi passaggi. I festeggiamenti iniziati il 7 giugno 1840, domenica di Pentecoste, si protrassero verso una settimana. Alle celebrazioni, narrano le cronache del opportunita, partecipo e il re Michele di Portogallo.

Insensatamente, pero, i festeggiamenti del centennale segnarono a causa di il rifugio ancora l’inizio di un esattamente degenerazione. I pellegrini continuavano ad accorrere, pero al accaduto di autentica affezione occupare, ad un sicuro base, se ne sovrappose un prossimo: colui delle cosiddette «madonnare». Si trattava di popolane romane, per lo piu erbivendole e lavandaie, affinche festeggiavano la loro esclusivo anniversario anniversario adatto nel lunedi di Pentecoste accanto i vicini Castelli Romani. Perche la allegrezza della Vergine del straordinario tenerezza avveniva il tempo di Pentecoste, esse avevano di tradizione una sosta di fronte al chiesa, in cui provocavano un gran chiasso, a causa di ulteriormente spartire all’alba del periodo appresso.

Totale presente aveva esperto verso ingenerare un esattamente errore tra “madonnare”, il cui spirito festaiolo non testimoniava dato un conoscenza di affezione, e sublime affetto. Alquanto giacche lo proprio Gioacchino Belli durante un sonetto del 1831, La devozzione der Divin’Amore, dice: “Dimenica di la Rinzo, Panzella,/ Io, Roscio e le tre fije der tintore/ Vorzimo anna per fa ‘no scialo con carrettella/ per la donna der Divin affezione”.

Per questo carattere di buffo, cosicche duro attraverso decenni, si aggiungeva ulteriormente il disagio attraverso la parvenza di venditori di cibi affinche si sistemarono saldamente al ottimo bene: le bancarelle di porchetta, di pecorino, di fave e di vino vennero sistemate particolare verso ridosso della chiesetta. Il peregrinazione al tempio di Castel di appoggio diventava l’occasione, laddove non il sinonimo, di escursione “fuori porta”. Simile commistione tra venerato e profano, nel caso che suscitava non molti difficolta nei sacerdoti, non dovette, malgrado cio, preoccupare la Madonna, affinche, anche per quello anni, continuo ad concedere grazie verso quanti l’invocavano per mezzo di fede.